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Chiesa Madre

 

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Iniziati nel 1605, i lavori di costruzione della chiesa terminarono nel 1611; una lapide commemorativa ne riporta le date: "Istius op. templi excelsa a. D.ni 1605 incepta, a. pfectu fuit 1611". La Chiesa fu consacrata alla Santissima Madre e Vergine Maria e a San Nicola di Mira  il 9 luglio 1713 dal Cardinale Vincenzo Maria Orsini (nato Pietro Francesco, Gravina di Puglia, 2 febbraio 1649 - Roma, 21 febbraio 1730), papa nel 1724 con il nome di Benedetto XIII. Una lapide ne ricorda l'evento. L'altare maggiore fu costruito nel 1796 ed è di artista casertano; la balaustra dinanzi all'altare maggiore è del 1788. Per consuetudine i morti si seppellivano nei sepolcreti delle chiese, la Chiesa Madre ne ha sette: uno per i sacerdoti, un altro per la famiglia baronale, gli altri cinque per i signori, gli artigiani, i contadini, le vergini e ì bambini. Nel 1890 fu abbattuto l'antico campanile con la cupola rotonda di mattonelle di ceramica colorata, perché pericolante; nel 1910 venne costruito il nuovo, quello che vediamo oggi.

 

FontiSac. Feliciangelo Conte, Memorie storiche di San Marco la Catola, Napoli, 1921.

 

Santuario Madonna di Giosafat e Convento dei Frati Minori Cappuccini

 

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La chiesa di Santa Maria di Giosafat risale al XIV secolo. I frati arrivarono a San Marco nel 1585, chiamati dal marchese Giovanni Battista Gaetano Pignatelli il quale volle fortemente che la chiesa dedicata a Santa Maria di Giosafat fosse "officiata e mantenuta con decoro". I Frati MInori Cappuccini costruirono il convento che col tempo ha "assorbito" la preesistente chiesa della Madonna di Giosafat, della quale si conserva la scultura in legno che la tradizione vuole essere stata portata a San Marco dai cristiani liberati da Federico II di Svevia a Gerusalemme. Nell'ipogeo della chiesa è sepolto Padre Giovanni da San Severo morto il 5 aprile del 1631 in concetto di santità. La Chiesa fu consacrata alla Beata Vergine Maria il 12 luglio 1713 dal Cardinale Vincenzo Maria Orsini (nato Pietro Francesco, Gravina di Puglia, 2 febbraio 1649 - Roma, 21 febbraio 1730), papa nel 1724 con il nome di Benedetto XIII. Una lapide ne ricorda l'evento. Il Convento ha ospitato anche un giovanissimo Padre Pio, a quei tempi ancora studente di Teologia, dal 1905 al 1906 e nel periodo aprile-maggio1918. Nel 1893 la Madonna di Giosafat sarebbe apparsa, non qui ma addirittura negli Stati Uniti, ad alcuni minatori emigrati dalla vicina cittadina di Celenza Valfortore intenti a lavorare nelle viscere della terra. La Madonna, apparendo loro, li avrebbe avvertiti dell’imminente crollo e quando l'ultimo minatore si mise in salvo, raggiungendo la superficie,la galleria disastrosamente crollò. Il Convento dei Cappucini, risalente al 1585, conserva la cappella dedicata al culto della Madonna di Giosafat.
 
 

Palazzo Ducale

 

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Sito nella parte alta del paese, risale al XIV secolo. Fino al 1821 fu di proprietà della famiglia Pignatelli. Nel 1821 Giovanni Pignatelli rinunciò al ducato vendendo i terreni alla famiglia Veredice di San Marco e l'antico palazzo ducale a Nicolangelo Cipriani, anch’egli di San Marco, per la somma di 1000 ducati. In seguito il palazzo fu acquistato dal geometra Francesco Ferrara, attuale proprietario, cui si devono numerosi interventi di consolidamento e restauro che hanno permesso alla struttura di conservarsi fino ad oggi. Il palazzo viene anche chiamato castello. (Vedi foto nella sezione Galleria fotografica).

La foto, del 1976, ritrae il Palazzo ducale visto da Largo Amedeo.


 

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