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Bosco San Cristoforo

 

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Facilmente raggiungibile percorrendo la Strada Provinciale n. 2, il bosco è composto da varie specie arboree di alto fusto e dotato di aree pic-nic, di fontane e di sentieri che favoriscono piacevoli momenti di sosta e di passeggio in un ambiente incontaminato e suggestivo abitato da volpi, lepritassi, ricci, falchi, merli, passeri solitari, gazze ladre, ghiandaie, cinghiali, ecc. La presenza di prati e ruscelli fa di esso un luogo ideale per trascorrervi le tiepide giornate primaverili e autunnali e le calde giornate estive, e rende ancora più piacevole la lettura di un libro, il gioco dei bambini, il riposino pomeridiano, una partita a carte o a scacchi con gli amici. Nel mese di giugno migliaia di lucciole illuminano le sue notti. Strutture All'interno del Bosco è possibile fruire dei servizi offerti dal ristorante-pizzeria-locanda Greentime. Vi sono pure un albergo-rifugio, al momento chiuso, ed un chioschetto attrezzato per la vendita di panini, gelati e bevande varie, in corso di ristrutturazione.

 

Lago di Occhito

 

Il Lago di Occhito è un invaso artificiale in terra battuta realizzato sul fiume Fortore negli anni Sessanta per raccogliere e conservare l'acqua da inviare verso il Tavoliere di Puglia. È una zona umida caratterizzata dalla presenza di avifauna stanziale e di passo. Bella è la veduta panoramica del lago da San Marco la Catola.

 

Torrente Càtola e Ponte Tredici archi

 

TORRENTE CATOLA  È un torrente che affluisce nel fiume Fortore prima dell'invaso artificiale di Occhito, nei pressi del Ponte Tredici archi, in territorio di Celenza Valfortore. Dà al paese il secondo elemento del toponimo. Negli ultimi anni copiosa è l'acqua che vi scorre. Piacevole è la sosta sulle sue sponde: le sue acque sono abitate trote, carpe, rane, ecc. È facilmente visibile percorrendo la Strada Statale n. 17.

 

PONTE TREDICI ARCHI Il ponte, costruito dall'ing. Tommaso de Rosa durante il regno di Ferdinando II di Borbone, fu aperto al pubblico transito nel 1859. È così chiamato dal numero di archi che lo compongono. Costruito in pietre vive lavorate e mattoni, poggia su 14 pilastri, è lungo circa 225 metri, largo circa 7,50 ed alto circa 10,50. La notte del 5 ottobre 1943 i tedeschi, inseguiti da soldati anglo-americani, fecero saltare quattro arcate centrali che vennero ricostruite nel 1944. Nel 1953 i grossi parapetti in muratura furono sostituiti da grossi pali di ferro poi tolti per collocarvi dei guard-rail.¹

 

¹ Michele Cerulli, Celenza Valfortore nella cronistoria, Roma, 1965.

 

Il paese

 

Assai caratteristiche sono le strade, vie, viuzze del paese, come i c'nant, viuzze in discesa composte di gradoni che consentono il passaggio agevole da una strada all'altra. Il nucleo più vecchio del paese si è sviluppato intorno alla costruzione impropriamente chiamata Castello (u Castell): infatti più che di un castello si tratta di un palazzo (ducale) (vedi relative voce). Le ristrutturazioni e gli ammodernamenti degli ultimi trent'anni hanno fatto perdere al paese il suo volto più vecchio, antico e autentico.

 

Il sito istituzionale del Comune di San Marco la Catola è un progetto realizzato da Parsec 3.26 S.r.l.

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